Nella mattina di oggi, mercoledì 6 aprile, a seguito di alcune segnalazioni telefoniche anonime, le “forze dell'ordine” si sono “prontamente portate” (come si dice in gergo) sul luogo, la sede nazionale romana dell'USB, in cerca di “armi”. E, miracolo!, le hanno “prontamente” trovate, sotto forma di una pistola... depositata nella cassetta di scarico di un water. La cosa è talmente ridicola che la tentazione di buttarla sul ridere è molto forte; ma, venendo dopo altri fatti di repressione e provocazione, la cosa è seria, perché conferma che è sempre più in atto una vera campagna poliziesca contro i lavoratori e le lavoratrici, come abbiamo avuto modo di denunciare anche in un precedente comunicato (“Primavera di violenza e repressione”, disponibile sul nostro sito), relativo ad altri fatti recenti.
Le abissali e incolmabili differenze che ci separano dalla direzione politica dell’USB non c'impediscono di manifestare la nostra solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici che in questo modo vengono colpiti nella difficile opera di organizzarsi per difendere le proprie condizioni di vita e di lavoro.
Come scrivevamo in quel comunicato: “Verrà il momento in cui la nostra classe ritroverà quell'energia di lotta che ci permetterà finalmente di difenderci e rompere il monopolio della violenza dello Stato: l’energia che tanto agita il sonno dei nostri nemici! In vista di quel momento, bisogna prepararsi già da ora, rafforzando le lotte e l'organizzazione di difesa economica e sociale; ma soprattutto organizzandosi nel Partito Comunista, fuori e contro il politicantismo elettoralesco, demagogico e riformista”.
Non abbiamo nulla da aggiungere a queste parole, se non: “Proletari, in guardia!”.
6/4/2022