Primo maggio
Benevento. I compagni del locale Comitato di lotta per migliori condizioni di vita e di lavoro, dopo aver chiesto al segretario provinciale della CGIL se intendevano organizzare un corteo per il Primo Maggio e avendo avuta risposta ovviamente negativa, hanno deciso di organizzarlo direttamente loro. Hanno preparato un volantino per l’occasione (“giornata di lotta contro la guerra, gli omicidi sul lavoro, i bassi salari, l'aumento dei ritmi di lavoro”) e l’hanno diffuso anche alla manifestazione del 25 aprile indetta dall'ANPI, con l'invito a partecipare alla manifestazione il Primo Maggio. L'iniziativa ha raccolto molti consensi. Già il 17 aprile, a un'assemblea generale aperta della CGIL, un nostro compagno è intervenuto contro le guerre, gli omicidi sul lavoro, tutte delizie prodotte dal modo di produzione capitalistico, proponendo lotte generali e prolungate. Ma da questo orecchio il sindacato non ci sente (ne va dell'economia della Patria!). Pure in quell’occasione è stato distribuito il volantino con l'invito a partecipare alla manifestazione del Primo Maggio. Era presente un dirigente regionale della CGIL che, avendo constatato l'ampio consenso all'iniziativa del Comitato di lotta, non ha escluso del tutto (bontà sua!) “qualcosa per il Primo Maggio”. Così, in modo quasi clandestino, la CGIL ha organizzato un presidio presso l'Arco di Traiano con CISL e UIL, chiamando a uno a uno lavoratori e pensionati: vi ha aderito perfino la CISL, che da sempre festeggiava il Primo maggio a mò... di lunedì in albis, con “gita fuori porta”... Risultato: il Primo Maggio, dimenticato e sabotato da anni dai sindacati di stato, ha visto gli stessi, costretti a manifestare, sicuramente “per la Costituzione”... A indicare e ricordare la natura di lotta al capitalismo della giornata sono stati i comunisti internazionalisti, con lo striscione “Primo Maggio contro il Capitale” e la diffusione di volantini e stampa internazionalista e con la presenza del compagno fuori sede che ci aveva raggiunto... Alla successiva riunione della nostra sezione locale, presenti 3 compagni e un simpatizzante, i commenti hanno evidenziato che quanto si legge nella nostra Storia della Sinistra Comunista (come la “famosa” CGL, per ingraziarsi i fascisti e quale guardiana del capitale, espellesse i comunisti dalle proprie file) è ancora perseguito.
Torino. Il Primo Maggio è stato molto umido: pioggia a catinelle, i portici di via Po, che avevano funzionato per anni come ottimo riparo, non sono serviti: acqua e ancora acqua, e un nuovo percorso per il corteo. Poca partecipazione di pubblico, ma in compenso moltissime “forze dell'ordine”: polizia, carabinieri, guardia di finanza ecc. Poca partecipazione di sindacalizzati: qualche elemento della Cgil e della Uil, pochissimi della Cisl Non abbiamo venduto molti giornali, ma abbiamo distribuito molti volantini, che venivano accettati e ricercati. La pioggia e la poca partecipazione hanno impedito qualche confronto con i presenti alla manifestazione. Pazienza!
Roma. La sezione ha partecipato al “Presidio internazionalista contro guerra e pace capitalista”, indetta dalla costellazione degli Internazionalisti, alle cui riunioni siamo presenti da qualche tempo. La giornata piovosa ci ha indotto a ritirarci in una sede a San Paolo, dove ne abbiamo approfittato per un confronto con altri compagni internazionalisti. Sia al giardinetto in cui abbiamo passato la parte iniziale della giornata sia alla cancellata della sede nella quale si è svolta la riunione proseguita anche nel pomeriggio sono stati appesi striscioni con la scritta “Contro la guerra imperialista, per la rivoluzione comunista”. Noi abbiamo dovuto abbandonare l’incontro verso l’ora di pranzo, per raggiungere altri compagni precedentemente contattati. L’assemblea si è svolta col contributo nostro, dei compagni del Laboratorio Internazionalista, di Società Incivile, di Il Pane e le Rose, e di altri due compagni. Ci sono stati diversi interventi preceduti da una introduzione generale sugli scenari di guerra e sull’intensificazione dello sfruttamento in tempo di pace che si intensificano in questo momento di accelerazione delle contraddizioni e dello scontro inter-imperialista. Si è poi sviluppato un dibattito che ha portato ad alcune valutazioni comuni intorno alla avvenuta rottura politica del “gruppo degli internazionalisti” rispetto all’opportunismo piccolo-borghese e filo-nazionalista, interclassista, multipolarista, antioccidentalista, del variegato panorama della sinistra conflittuale-resistenzialista “internazionalista” alle manifestazioni alle quali decideremo di partecipare, ovviamente ognuno con i propri volantini, in quanto pensiamo che questo ci garantirebbe una maggiore agibilità nei cortei; e di raccogliere più dati per approfondire l’analisi della composizione delle classi in Israele, a Gaza e in Cisgiordania, utilizzando anche il buon lavoro già fatto dai compagni del Laboratorio internazionalista. L’incontro si è concluso programmando un’altra riunione di valutazione delle due assemblee precedenti e della possibilità di iniziative comuni a livello territoriale, ciascuno con le proprie specificità e in autonomia.
Non abbiamo invece partecipato, a differenza degli altri anni, alla manifestazione/corteo indetta da Si Cobas, Rete dei Comitati e Collettivi di Lotta, People’s Liberation Front (Sri Lanka), GPI (Gruppo Palestinese Italia), UDAP (Unione Democratica Arabo Palestinese), FGC, Associazione Dhuumcatu, Fronte Comunista: il cattivo tempo, la pioggia battente, ci hanno impedito di fare un volantinaggio veloce come avevamo comunque messo in programma. Oltre agli organizzatori, i partecipanti sono stati: JVP Sri Lanka Comitato in Italia, IMA Europe (International Migrants Alliance), Che fare, alcuni compagni Palestinesi, PCL, Comitato di lotta Viterbo, S.R.I., Comitato di lotta Quadraro. Dal concentramento a Largo Bartolomeo Perestrello di Torpignattara, quartiere multietnico del V Municipio di Roma, è partito un corteo fino al quartiere Quadraro. La manifestazione, più partecipata del solito a causa della gravissima situazione in Palestina, era composta dagli appartenenti o simpatizzanti delle sigle summenzionate, con scarsa adesione degli abitanti dei quartieri.
Va ricordato che a Roma si tengono manifestazioni ogni 15 giorni. Nel pomeriggio di sabato 18 maggio, per esempio, a una settimana da quella di Piazza Vittorio, s’è tenuta una Manifestazione/corteo nel quartiere popolare di Centocelle, con partenza da Piazza dei Mirti promossa da Movimento degli Studenti, Gioventù Palestinese in Italia (GPI), Unione democratica arabo palestinese (UDAP), Associazione dei palestinesi in Italia (API), Coordinamento di solidarietà con il popolo palestinese, Collettivo F.D.A., Collettivo Politico BDN, Collettivo studentesco Kant, Testa & Crocce, ORA – sigle che sono per lo più espressione dello studentame e di organizzazioni interclassiste. Erano presenti approssimativamente 500 persone: a volantinare, ma senza proprie bandiere, militanti del Si Cobas, dell’USB, del Partito Comunista.
Come sempre, noi rimarchiamo che l’unica soluzione possibile è la lotta di classe sotto la direzione del partito rivoluzionario del proletariato mondiale, contro tutte le borghesie nazionali che appoggiano lo stato terrorista di Israele e l’immane strage di proletari, contadini espropriati e diseredati palestinesi!
Milano. I compagni della sezione sono riusciti a organizzare la diffusione della nostra stampa e dei volantini sia alla manifestazione mattutina organizzata dai sindacati ufficiali a cui si accodano i militanti di Lotta Comunista sia alla manifestazione pomeridiana organizzata dai S. I. Cobas . La manifestazione del pomeriggio è stata caratterizzata dalla pioggia battente e dall’aperto appoggio alla “causa nazionale palestinese”; nonostante questo siamo riusciti a diffondere le nostre posizioni, dove è espressa la solidarietà totale con il proletariato palestinese, la condanna ad ogni nazionalismo e l’indicazione del disfattismo rivoluzionario internazionalista.
I compagni della sezione di Milano hanno partecipato anche a due piccole ma importanti manifestazioni contro la politica di riarmo dello stato italiano, che si sono tenute, la prima, a Lecco (il 18 maggio) con l’obiettivo di denunciare le collusioni tra l’industria Fiocchi (specializzati nella produzione di proiettili di vario tipo e calibro) e il commercio internazionale dello stato. La seconda a Milano il 2 giugno; l’argomento è il medesimo, cambiano solo il nome e la produzione, componenti per le motonavi d’assalto (industria Cabi Cattaneo). In entrambi i casi abbiamo potuto diffondere con giornale e volantini le nostre posizioni che da un generico antimilitarismo e l’indignata solidarietà ai proletari massacrati dal sionismo propongono invece la preparazione del disfattismo rivoluzionario internazionalista.
Berlino e Zurigo. I compagni della sezione di Partito sono intervenuti, distribuendo i nostri volantini e diffondendo la nostra stampa sia in lingua tedesca che italiana, alle tradizionali manifestazioni per il Primo Maggio. Quella della mattina, organizzata dai sindacati ufficiali a cui partecipano anche movimenti e partiti di “sinistra”, ha visto una collusione tra forze di polizia e sindacato ufficiale, chiamate ad intervenire per impedire l’aperto sostegno dei manifestanti di “sinistra” al movimento palestinese.
Lo stesso vale più o meno per il corteo della sera (ca. 20.000) partecipanti), organizzato dei gruppi "rivoluzionari". Anche qui la questione palestinese l’ha fatta da padrona ed è stato il pretesto per le forze dell’ordine per attaccare i manifestanti. In Germania l’appoggio al movimento palestinese viene considerato antisemitismo.
In entrambi i cortei i compagni hanno potuto incontrare e discutere con persone
che avevano partecipato precedentemente ai nostri incontri pubblici; anche in Germania come in Italia le nostre posizioni sono di appoggio al proletariato palestinese e al proletariato in genere mediorientale, ma contro il nazionalismo sionista, arabo e islamista. Altri compagni di lingua tedesca hanno partecipato alla manifestazione per il primo maggio di Zurigo, dove hanno diffuso la nostra stampa, le nostre posizioni e mantenuto il contatto con i nostri simpatizzanti locali.