Nella notte tra l'8 e il 9 ottobre, a Seano, nei dintorni di Prato, il picchetto dei lavoratori in sciopero di una piccola fabbrica di pelletteria, organizzati dal SUDCOBAS per rivendicare salari e condizioni di lavoro migliori senza essere trattati come schiavi (lavorano 12 ore al giorno, sette giorni su sette!), è stato aggredito e minacciato da un gruppo di uomini mascherati, una squadraccia di picchiatori in stile fascista e nella migliore tradizione mafiosa che caratterizza il “tessuto produttivo” dell'economia legale e illegale di quella zona. Anche questa volta, i lavoratori non si sono lasciati intimidire ed è scattata una immediata solidarietà collettiva, culminata in uno sciopero spontaneo in diverse altre aziende e in una tempestiva manifestazione nel centro di Prato.
Di fronte a quest'ennesima espressione della violenza borghese, i compagni del Partito Comunista Internazionale (il programma comunista) non solo esprimono la propria solidarietà di classe a questi lavoratori e ai loro organizzatori sindacali, ma invitano a diffondere e praticare parole d'ordine che chiamino alla lotta, alla solidarietà fra i lavoratori, alla difesa intransigente delle condizioni di vita e di lavoro, dentro e contro ogni frontiera.
Se è vero (e la reazione assassina della borghesia e del suo Stato dimostra che è vero, ovunque nel mondo) che ogni lotta economica è anche una lotta politica, la sola e pur necessaria ma insufficiente lotta economica deve essere un allenamento, una preparazione alla lotta politica, radicale e intransigente, contro tutta la società del Capitale e i suoi sostenitori.
Un'altra aggressione ai danni di chi lotta