DISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx a Lenin alla fondazione dell’Internazionale comunista e del Partito Comunista d’Italia; alla lotta della sinistra comunista contro la degenerazione dell’Internazionale; contro la teoria del socialismo in un Paese solo e la controrivoluzione stalinista; al rifiuto dei fronti popolari e dei blocchi partigiani e nazionali; la dura opera del restauro della dottrina e dell’organo rivoluzionario a contatto con la classe operaia, fuori dal politicantismo personale ed elettoralesco.
Qualche parola intorno alle elezioni USA
- Dettagli
- Categoria: Contenuti Web
Ora che, finalmente!, è giunto al termine il Grande Baraccone Elettorale USA (la quintessenza della democrazia, completa di palloncini colorati e luci stroboscopiche, pubblico ululante, candidati impegnati in acrobatici esercizi di retorica che più banale non si può), qualche parola si può dire, ancora una volta, su quest’ignobile farsa – sempre più volgare, sempre più ridicola e vuota di contenuti.
Un' altra aggressione ai danni di chi lotta
- Dettagli
- Categoria principale: Pubblicazioni
- Categoria: Volantini
Nella notte tra l'8 e il 9 ottobre, a Seano, nei dintorni di Prato, il picchetto dei lavoratori in sciopero di una piccola fabbrica di pelletteria, organizzati dal SUDCOBAS per rivendicare salari e condizioni di lavoro migliori senza essere trattati come schiavi (lavorano 12 ore al giorno, sette giorni su sette!), è stato aggredito e minacciato da un gruppo di uomini mascherati, una squadraccia di picchiatori in stile fascista e nella migliore tradizione mafiosa che caratterizza il “tessuto produttivo” dell'economia legale e illegale di quella zona. Anche questa volta, i lavoratori non si sono lasciati intimidire ed è scattata una immediata solidarietà collettiva, culminata in uno sciopero spontaneo in diverse altre aziende e in una tempestiva manifestazione nel centro di Prato.
Note contro-corrente su Hamas e il “movimento palestinese”
- Dettagli
- Categoria principale: Il Programma Comunista (2024)
- Categoria: n. 04, settembre-ottobre 2024
Mentre scriviamo, tra metà e fine agosto 2024, si attende da un momento all’altro la risposta iraniana e degli Hezbollah libanesi all’uccisione a Teheran del capo politico di Hamas, Isma’il Haniyeh, da parte dello Stato d’Israele – risposta che potrebbe portare, oltre all’interruzione dei tira-e-molla, per altro inconcludenti, degli incontri fra le parti, anche a un minaccioso allargamento del conflitto in un Medio Oriente sempre più terremotato. Per ora, non sembra che l’Iran sia molto disposto a mettere in campo una reale manifestazione di forza, preferendo limitarsi a demagogiche minacce: ma adesso come adesso le cose sono fluide e bisognerà vedere come evolvono, senza lanciarsi in rocambolesche previsioni geo-politiche. Intanto, però, prosegue incessante la carneficina dei proletari palestinesi, selvaggia e indifferente a qualunque indignazione, protesta umanitaria o retorica dichiarazione degli altri briganti internazionali: i morti s'aggirano ormai intorno ai 40mila, ma infinitamente più numerose e devastanti saranno le conseguenze future, letali e fisico-psicologiche, di quest'osceno genocidio, tipico del capitalismo nella sua fase imperialista (com’è facile dimenticarsi dei milioni di proletari, civili e militari, massacrati in due macelli mondiali e nelle centinaia di “guerricciole” che li hanno preceduti, accompagnati e seguiti!).
La guerra si addice allo stato imperialista democratico e fascista
- Dettagli
- Categoria principale: Il Programma Comunista (2024)
- Categoria: n. 03, maggio-giugno 2024
Davanti alle guerre del capitale, i nodi vengono al pettine e le contraddizioni esplodono ovunque, in ogni aspetto della realtà e non solo negli stravolgimenti di alleanze e schieramenti che, dall'alba del secondo dopoguerra alla conclusione della guerra fredda, parevano ed erano celebrati come definitivi.
Nel giro di pochi mesi, in realtà preparati dalle inesorabili leggi del modo di produzione capitalistico sfociate nell’attuale crisi di sovrapproduzione, si sono oscurate le magnifiche sorti progressive di un ottimistico vivere collettivo fatto di pacifici commerci e moltiplicarsi di libertà, pagate invece con il sangue e lo sfruttamento di milioni di proletari nelle metropoli di vecchio e nuovo capitalismo o macinati nei focolai di guerre mai spente dopo l'estinguersi del secondo macello inter-imperialista. Tutto sta saltando!
Memoria di classe: A proposito del “Nuovo Fronte Popolare” francese (e di tutte le possibili imitazioni altrove)
- Dettagli
- Categoria principale: Il Programma Comunista (2024)
- Categoria: n. 04, settembre-ottobre 2024
Dopo l’ubriacatura, ci si risveglia con il mal di testa. Così, non appena conosciuti i risultati della tornata elettorale, la “sinistra” francese ha ballato tutta la notte del 9 luglio scorso, suscitando l’invidia degli aspiranti imitatori in giro per il mondo che si propongono di seguirla al più presto; ma poi... Ma poi, Macron o non Macron, Mélanchon o non Mélanchon, LePen o non LePen, ecco che bisogna fare i conti con le dure leggi del Capitale, cui gli omini e le donnine del Grande Avanspettacolo Democratico debbono inchinarsi obbedienti. E allora sì che il mal di testa impera!
Nella fregola ubriaca dell’unità nazionale a tutti i costi, di destra come di “sinistra”, ci si dimentica facilmente del passato: se ne coglie solo la superficiale retorica, niente di più. Dunque, proviamo a ricordarlo noi.
Le proteste “pro Palestina” nelle università
- Dettagli
- Categoria principale: Il Programma Comunista (2024)
- Categoria: n. 03, maggio-giugno 2024
Con effetto domino, la protesta degli universitari USA contro la guerra scatenata dallo Stato d’Israele nella Striscia di Gaza, un vero e proprio macello al limite del genocidio e di una autentica pulizia etnica della popolazione civile palestinese e soprattutto dei proletari e delle masse proletarizzate, è dilagata qua e là anche in Europa e altrove. Non staremo a farne qui la cronaca, visto che da settimane (scriviamo a metà maggio) ne sono pieni tutti gli organi di “informazione”. Vogliamo invece indicare alcuni punti vitali, perché le reazioni istintive a quest’ennesimo sintomo della sanguinaria agonia del modo di produzione capitalistico non passino senza lasciare traccia.
Il proletariato palestinese nella tagliola infame dei nazionalismi
- Dettagli
- Categoria principale: Il Programma Comunista (2024)
- Categoria: n. 02, marzo-aprile 2024
Nei nostri articoli, volantini, interventi dedicati all’ennesimo macello che da mesi si sta consumando nella Striscia di Gaza a opera dello Stato israeliano, abbiamo sempre insistito nell’usare il termine proletariato invece che “popolo”: proletariato palestinese, o arabo, o medio-orientle. Non è un vezzo linguistico, il nostro: “popolo” rimanda all’insieme delle classi, è termine inter-classista, che implica una visione nazionale, mentre la nostra prospettiva, quella entro la quale e per la quale da sempre lavoriamo in quanto comunisti, è una prospettiva che, specie nella fase imperialista, ha al centro una sola classe, quella per l’appunto proletaria, e quindi non s’identifica con il “popolo”, con la “Nazione”, con la “Patria”, con lo “Stato borghese”. Che, anzi, li combatte tutti, e così facendo (solo così facendo!) prepara la nostra classe alla sua rivoluzione.
I morti proletari non hanno patria
- Dettagli
- Categoria principale: Il Programma Comunista (2024)
- Categoria: n. 02, marzo-aprile 2024
Il moltiplicarsi e l’acuirsi dei contrasti fra imperialismi in aree come il Medio e l’Estremo Oriente, l’Africa e la stessa Europa (non stiamo qui a rifare una volta di più l’elenco delle situazioni esplosive o già esplose) suscitano contraccolpi a tutti i livelli. S’intensifica il “discorso pubblico” (cioè la mobilitazione ideologica) relativo alla necessità di un “riarmo europeo”, poiché – come ha avuto modo di dichiarare di recente Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo – “se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra”.
Primo Maggio 2024: Contro tutte le guerre imperialiste!
- Dettagli
- Categoria principale: Pubblicazioni
- Categoria: Volantini
Non servono molte parole: solo patetici illusi non riescono a vedere che, nelle profondità dell'economia capitalistica in crisi da decenni fra alti e bassi, si sta preparando un nuovo conflitto generalizzato, ancor più devastante delle due guerre mondiali passate e delle innumerevoli “guerre minori” che le hanno precedute e seguite: ultime della serie, quella in Ucraina e il macello di proletari palestinesi a Gaza e dintorni.
- Ennesima strage di lavoratori. Chi è l'assassino?
- La resistibile avanzata dell’ignobile “mondo libero”
- Non pagheremo per le vostre guerre!
- Combattere la ferocia dell’imperialismo
- Israele e Palestina: terrorismo di Stato e disfattismo proletario
- A fianco dei proletari e delle proletarie palestinesi!
- Cile 1973
- Francia: Mentre infuriava la rivolta...
- Otto marzo duemilaventitre
- “Siamo tutti antifascisti!”... E allora?
- Toccano uno, toccano tutti!
- Guerre, disastri, devastazioni ambientali, carovita e altre delizie del dominio borghese
- Primo maggio 2022. Contro le guerre del capitale, preparare il disfattismo rivoluzionario
- Repressione e provocazione: una storia infinita...
- Primavera di violenza e repressione